Magic-Bird, lo show sbarca in teatro

A New York debutta il musical sulla vita delle due star Nba. Rivali negli anni '80, hanno trasformato il loro duello in fabbrica

Magic Johnson contro Larry Bird, il più grande show della storia del basket oggi torna in cartellone. Non a Los Angeles o a Boston, le piazze originali delle mitologiche sfide fra i Lakers e i Celtics, ma a New York, per la precisione al Longacre Theater di Broadway. È un musical, si chiama semplicemente «Magic/Bird» (che in inglese suona come «uccello magico») e se riuscirà a trasmettere anche solo una frazione della gioia e del talento che scaturivano dal copione originale sarà un successone. Per interpretarlo sono stati scelti due attori alti quasi due metri e con un passato da decenti giocatori amatoriali, Tug Coker (Larry Bird) e Kevin Daniels (Magic Jonshon). «Quando mi hanno chiamato per spiegarmi che volevano scrivere un musical su di noi ho pensato che fosse uno scherzo – ha detto Bird –. A teatro ci sono stato, ma mai per vedere una commedia che avesse come protagonista me stesso». «La prima volta che ho incontrato Kevin – sostiene invece Magic – ho notato che il ragazzo non sorrideva abbastanza. Ehi, gli ho detto, io ero quello sempre allegro e divertente: tu mi sembri Larry Bird...». I due fenomeni si incontrarono per la prima volta nella famosa finale universitaria del 1979, vinta dai Michigan State Spartans di Magic contro i gli Indiana State Sycamores di Bird, e hanno poi continuato a sfidarsi da professionisti, rilanciando la allora languente Nba con quattro storiche finali. Iniziarono odiandosi, continuarono rispettandosi, hanno finito amici per la pelle. E proprio sul lato privato, backstage della (forse) più famosa rivalità della storia dello sport è giocato lo «script» del premio Oscar Eric Simonson. A partire dall’abbraccio di mamma Johnson che sciolse l’astio fra i due, per arrivare alla telefonata
che nel ’91 Magic fece a Bird per comunicargli che aveva l’Aids.Novantacinque minuti di finzione per raccontare la realtà di un duello sportivo che nel corso di oltre trent’anni si è trasformato in qualcosa di ulteriore e di diverso: un archetipo, un logo, un blockbuster della memoria, quasi una società - la superpremiata e inimitabile ditta Magic & Bird - e oggi, quasi inevitabilmente, uno spettacolo. Non «cinema!» come urlava Dan Peterson commentadoli in tv, ma teatro. Con un filo di prevedibile nostalgia. «Vorrei tanto che ci fossero giocatori capaci di prendere il nostro posto – ha detto Magic – ma visto quello che è diventato il basket oggi, non credo succederà». Applausi.
Fonte La stampa.it articolo di Stefano Semeraro

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