Della Valle: giocherà a Ohio State

Dopo un anno di formazione alla Findlay Prep di Las Vegas, Amedeo Della Valle proseguirà il suo processo di maturazione cestistica a Ohio State, una delle università più prestigiose degli States, quest'anno eliminata alle Final4 del torneo NCAA
Figlio d'arte, ma di quelli buoni. Il papà è Carlo Della Valle (13 anni di professionismo fra Torino, Livorno, Vigevano, Roma e Pistoia a cavallo fra gli anni '80 e '90), mentre lui, Amedeo, è nato l'11 aprile 1993 ad Alba, a un passo da Casale Monferrato, dove si è trasferito a 14 anni. Vita in foresteria, fatta di studio e palla a spicchi, ma anche di tante soddisfazioni: a 15 anni trascina la sua squadra alle finali nazionali di categoria giocando così bene che coach Crespi lo vuole subito aggregare alla prima squadra (allora in LegaDue), regalandogli il primo assaggio di basket professionistico. Ancora acerbo - per sua stessa ammissione -, vero, ma il confrontarsi con una pallacanestro di livello per un teenager che stava muovendo i primi passi al liceo ne ha accelerato in maniera decisiva la maturazione. Poi l'esperienza della scorsa estate agli Europei Under18, dove ha guidato la rappresentativa azzurra segnando 15.1 punti di media a partita con il 55.4% da due e il 50% dall'arco con quattro ventelli nelle ultime partite dopo un inizio difficile, segnato da un infortunio al polso: 20 punti contro la Russia, 24 contro la Lituania, 20 contro l'Ucraina e 26 contro la Francia.
Buon tiro, capacità di mettere palla a terra e di leggere bene le situazioni di gioco offensivo, aiutato anche dai suoi 195 centimetri di altezza: Della Valle è un attaccante con strabordante talento naturale e una spiccata ammirazione per José Calderon, perché, proprio come lui, "è uno che tiene sempre la testa alta e gioca da leader in campo". Il suo punto debole? "La difesa, e le gambe" ammette. "Ci lavoro sempre per velocizzare gli spostamenti laterali e aumentare la massa muscolare". Insomma, come direbbero in America, Amedeo "plays big", e proprio in America è andato per completare e migliorare la sua formazione cestistica, con il sogno nel cassetto di diventare il "quarto moschettiere" azzurro in NBA dopo Bargnani, Belinelli e Gallinari.
Quest'anno ha giocato alla Findlay College Prep di Henderson, nel Nevada, a una ventina di km da Sin City, una delle migliori high-school degli States, terza nella speciale classifica stilata da ESPN. "Ma le luci di Las Vegas non hanno per nulla influito" aveva detto all'interno di una intervista rilasciata a basketcaffe, descrivendo la sua giornata tipo. "Alle 8 abbiamo pesi, poi scuola fino alle 3 di pomeriggio (magari con un'oretta di tiro), allenamento fino alle 6, cena tutti insieme e subito a dormire".
Per la Findlay Prep sono recentemente passati anche Avery Bradley (Celtics), Tristan Thompson (Cavs) e Cory Joseph (Spurs), tutti immortalati sulle pareti della palestra: anche quest'anno, sotto la guida di coach Michael Peck, che stravede per Amedeo, non si scherza: record finale di 27-1 (la Findlay è 154-8 nella sua storia), titolo vinto contro Montverde in overtime al termine di una partita folle, con l'azzurro guardia titolare e miglior tiratore da tre punti. Ma il momento decisivo e critico è quello della scelta dell'università: e per Amedeo le offerte non sono mancate.
Arizona, Michigan, Ohio State, Texas A&M e Gonzaga, tutti college di grandissimo prestigio, si sono subito mosse per offrire una borsa di studio al ragazzo di Alba: dopo una visita in Texas, Amedeo ha scelto di iscriversi a Ohio State, quest'anno fermata alle Final4 NCAA da Kansas, poi battuta nella finalissima per il titolo da Kentucky. In bocca al lupo, Amedeo, ti aspettiamo presto al piano di sopra.
Fonte Daniele FANTINI (Twitter: @DanieleFantini) / Eurosport

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